Direzione Ambiente ed Energia
Settore Valutazione Impatto Ambientale
Valutazione Ambientale Strategica
Opere pubbliche di interesse strategico regionale
Oggetto: Art. 19 del D.Lgs. 152/2006, art. 48 della L.R. 10/2010. Procedimento di verifica di assoggettabilità di competenza regionale relativo al progetto di un nuovo impianto a digestori anaerobici, per il trattamento della FORSU, nel Comune di San Marcello Piteglio (PT), in località Tana Termini; il progetto potrebbe avere impatti anche sul territorio del Comune di Bagni di Lucca (LU). Proponente: Pistoia Compost S.r.l. Richiesta di integrazioni e chiarimenti.
Al proponente:
Pistoia Compost Srl
al consulente:
Dott. Ing. Rossano Degl’Innocenti (rossano.deglinnocenti@ingpec.eu)
nonché ai soggetti competenti in materia ambientale:
Provincia di Pistoia
Provincia di Lucca
Comune di San Marcello Piteglio
Comune di Bagni di Lucca
Unione dei Comuni Appennino Pistoiese
Unione dei Comuni Media Valle del Serchio
Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Prato Pistoia
Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Lucca e Massa Carrara
Segretariato regionale per la Toscana del MiBACT
ARPAT – Dipartimento di Pistoia
ARPAT – Dipartimento di Lucca
Azienda USL Toscana centro
Dipartimento della Prevenzione di Pistoia
Azienda USL Toscana nord ovest
Dipartimento della Prevenzione di Lucca
IRPET
Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale
Autorità Idrica Toscana Gaia S.p.A.
A.A.T.O. Rifiuti Toscana centro
A.A.T.O. Rifiuti Toscana costa
Consorzio di Bonifica Toscana Nord
Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Pistoia
ANAS Spa – Compartimento per la Toscana
ENEL Distribuzione Spa
Settore Bonifiche Autorizzazioni rifiuti
Settore Servizi Pubblici Locali, Energia e Inquinamenti
Settore Genio Civile Toscana Nord
Settore Tutela dell’acqua e Costa
Settore Tutela della Natura e del Mare
Settore Tutela, Riqualificazione e Valorizzazione del Paesaggio
Settore Sismica
Settore Programmazione Viabilità
Con riferimento al procedimento regionale in oggetto, avviato il 23.12.2019, in relazione all’esame della documentazione presentata dal proponente, dell’osservazione del pubblico e dei contributi tecnici istruttori pervenuti dai Soggetti interessati è emersa la necessità, al fine di rendere possibile la complessiva valutazione del progetto, che gli elaborati presentati a corredo della domanda di avvio del procedimento in oggetto siano completati e integrati, ai sensi dell’art. 19 comma 6 del d.lgs. 152/2006, relativamente a quanto di seguito riportato, con riferimento al livello preliminare della progettazione.
Si premette che tutti gli elaborati grafici e cartografici da presentarsi devono avere le seguenti caratteristiche:
– base topografica completa e aggiornata;
– scala adeguata al tematismo da rappresentare;
– legenda leggibile e completa di tutti gli elementi rappresentati nella tavola;
– indicazione della fonte da cui è tratta ovvero indicazione che si tratta di elaborazione originale
-adeguata qualità grafica.
Si comunica altresì, che ai sensi dell’art. 19 comma 13 del D.lgs 152/2006, sul sito web della Regione Toscana all’indirizzo http://www.regione.toscana.it/valutazione-di-impatto-ambientale, sono pubblicati la documentazione presentata dal proponente, i contributi tecnici istruttori trasmessi dai Soggetti ompetenti in materia ambientale e l’osservazione pervenuta dal pubblico.
Il presente procedimento ha ad oggetto una installazione per la digestione anaerobica ed il compostaggio di rifiuti organici di orgine urbana, nel quale verrà prodotto biogas, da cui saranno infine ricavati biomnetano ed anidride carbonica (CO2);
l’installazione rientra nel campo di applicazione della autorizzazione integrata ambientale, AIA (allegato VIII alla parte seconda del d.lgs. 152/2006). L’installazione sarà realizzata in un sito produttivo esistente (destinazione D1 nei vigenti strumenti urbanistici di San Marcello – Piteglio). Il sito è posto tra la S.S. 12 dell’Abetone e del Brennero ed il Torrente Lima, affluente di sinistra del F. Serchio.
Il sito produttivo era occupato, nel passato, da un impianto di compostaggio di rifiuti organici, tramite processo eslusivamente aerobico (gestore Sistemi Biologici Srl). I volumi edilizi esistenti sono stati realizzati in forza di titolo edilizio rilasciato dal Comune di Piteglio nel 2004, successivamente modificato.
Con Ordinanza Dirigenziale della Provincia di Pistoia n. 818 del 04.06.2015, recepita con atto SUAP 3177/2016 del Comune di Piteglio, è stata rilasciata, l’AIA a seguito del procedimento di riesame con valenza di rinnovo all’impianto di compostaggio sito in comune di Piteglio, in via Brennero S.S. 12, km 65, loc. Pian del Termine, gestito da Sistemi Biologici S.r.l..
In esito alla LR 22/2015, le competenze in materia – tra l’altro – di ambiente, sono transitate dalle Province e dalla Città Metropolitana alla Regione.
Con decreto del competente settore regionale n.7373 del 30.5.2017, è sttao deciso di revocare l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia di Pistoia alla Soc. Sistemi Biologici Srl, con ordinanza n. 818 del 04.06.2015.
Da tale atto di revoca emerge che l’impianto ha manifestato problematiche afferenti alle emissioni odorigene ed è stato oggetto di incendi.
Con atto notarile registrato il 12.4.2019 la Pistoia Compost Srl ha acquistato dalla curatela fallimentare il sito produttivo suddetto comprensivo di beni immbili e di beni mobili. Da tale atto emerge, tra l’altro, che: in data 14.3.2017 il Tribunale di Pistoia ha dichiarato il fallimento della Sistemi Biologici srl ed ha nominato il curatore fallimentare; l’installazione non è da tempo operativa; la produzione di compost è cesata a metà dell’anno 2016; sussisterebbe, a carico del fabbricato esistente, difformità edilizia rispetto ai titoli rilasciati dal Comune di Piteglio. All’interno dell’impianto sarebbero ancora presenti dei rifiuti (sovvalli e rifiuti organici).
Secondo il contributo tecnico istruttorio, acquisito nell’ambito del procedimento in oggetto dal Comune di San Marcello Piteglio, vi sarebbe in corso una procedura di accertamento in sanatoria della compatibilità paesaggistica relativamente al fabbricato esistente.
Il progetto oggetto del presente procedimento (definito “revamping” dal proponente) comprende nuovi volumi edilizi e modifiche additive a volumi esistenti (anche per adeguamento sismico), la realizzazione di importati volumi tecnologici realizzati anche su fondazioni speciali fino a 20 m, alcuni parzialmente interrati (digestore, vasca di precarico, gasometro, gruppo upgrading, torcia di emergenza, spostamento della cabina ENEL), importanti opere di stabilizzazione del ciglio superiore di sponda in riva destra del Torrente Lima (pali profondi e cordolo in cemento armato), scogliera di difesa spondale del T. Lima (in corrispondenza della porzione ovest del sito); muri in gabbioni metallici riempiti di pietrame, posti in parte sul suddetto cordolo in c.a.; dalla lettura dei prospetti e delle sezioni (non correttamente quotate) sembrerebbero di altezza fino a 5 m (non è chiara quale sia la funzione di detti gabbioni).
A parere del Comune di San Marcello Piteglio, dal punto di vista edilizio, l’intervento in oggetto si qualifica come realizzazione di impianti che comporta la trasformazione in via permanente di suolo inedificato nonché come addizioni volumetriche agli edifici esistenti realizzate mediante ampliamento volumetrico all’esterno della sagoma esistente.
In considerazione dei seguenti aspetti: l’impianto che in passato occupava il sito produttivo in esame è inattivo da quasi 4 anni; l’AIA per tale impianto è stata revocata nel 2017; il progetto in esame prevede un radicale cambiamento del ciclo produttivo e importanti opere edilizie e tecnologiche; alla stato attuale gli impatti ambientali dovuti all’esercizio dell’impianto ex Sistemi Biologici Srl non si verificano; gli impatti alla stato futuro, dovuti al progetto in esame, devono essere confrontati con l’effettivo stato attuale dei luoghi (ovvero sito produttivo dismesso);
si ritiene che il progetto in esame debba configurarsi come nuova installazione (D.lgs.152/2006, Allegato IV punto 7.zb) enon come modifica sostanziale di un impianto esistente (D.lgs.152/2006, Allegato IV punto 8.t).L’installazione in esame, nell’assetto allo stato di progetto, sarebbe già in possesso, da quanto risulta dalla documentazione agli atti della istruttoria, di alcuni titoli autorizzativi: a tal proposito si ricorda ai Soggetti interessati che, ai sensi dell’art. 29 comma 1 del D.lgs.152/2006: “I provvedimenti di autorizzazione di un progetto adottati senza la verifica di assoggettabilità a VIA o senza la VIA, ove prescritte, sono annullabili per violazione di legge”. Si rilevano, preliminarmente alla trattazione delle singole carenze documentali e delle singole esigenze di chiarimento, i seguenti aspetti generali:
– la documentazione presentata dal proponente, in allegato alla istanza di avvio del procedimento, presenta numerose incongruenze tra i diversi elaborati specialistici che ne fanno parte, approvvigionamento idrico, scarichi, rifiuti in ingresso, sistemi di abbatimento delle emissioni odorigene, layout impiantistico, ecc.), come verrà messo in evidenza nel seguito della presente nota. Si raccomamanda una completa revisione della documentazione al fine di adottare dati, parametri, terminologia e considerazioni, coerenti ed uniformi tra tutti gli elaborati;
– rimangono del tutto indeterminati o non definiti aspetti quali: le modalità di dimensionamento della installazione sulla base dei rifiuti previsti in ingresso; il destino del biogas e della CO2 prodotti nonchè dei rifiuti in uscita dall’impianto; il sistema di abbattimento degli odori; la progettazione preliminare delle opere di consolidamento spondale e della scarpate; la dimostrazione della compatibilità del progetto con il vigente PAI del bacino del Serchio, per quanto attiene alla pericolosità da frana; la dimostrazione della compatibilità del progetto, per quanto attiene alla pericolosità da alluvione e la tutela idraulica dei corsi d’acqua (torrente Lima e corso d’acqua TN25261, tombato sotto la parte est del sito – facente parte del reticolo idrografico regionale), con il PGRA del distretto appennino settentrionale, con la LR 41/2018 (il progetto ha ad oggetto una installazione di cui all’allegato VIII alla Parte Seconda del D.lgs. 152/2006), il RD.523/1904 e la LR 41/2018 (per quanto attiene alla realizzazione di opere nella fascia di rispetto dei 10 m dai corsi d’acqua o al di sopra di un corso d’acqua tombato, di cui non è stata presa in esame l’officiosità idraulica);
– dallo studio sulle emissioni odorigene esitano risultati che non garntiscono la tutela della popolazione dalle molestie olfattive, senza che il proponente individui specifiche soluzioni. Dalla documentazione agli atti, le molestie olfattive sono state il principale impatto negativo causato in passato dalla gestione Sistemi Biologici Srl; nei dintorni del sito produttivo sono presenti attività di ristorazione, turistico-recettive e insediamenti residenziali, sia nel Comune di San Marcello Piteglio che nel Comune di Bagni di Lucca. Condizioni climatiche e meteorologiche sfavorevoli alla diffusione degli inquinanti costituiscono criterio penalizzante del piano rifiuti, per l’impianto in esame; la gestione Sistemi Biologici Srl apporta indizi che tale criterio si verifichi effettivamente per il sito in esame. Di tale criterio meteoclimatico deve essere tenuto conto nelle stime modellistiche che verranno effettuate. Pertanto, in cosiderazione di quanto sopra, in esito al deposito della documentazione integrativa e di chiarimento, da ritenersi sostanziale, sarà svolto un ulteriore periodo di consultazione del pubblico, indispensabile ai fini di una informata partecipazione del medesimo al procedimento. Ciò premesso, si chiedono pertanto le seguenti integrazioni ed i seguenti chiarimenti.
1. Si chiedono le integrazioni ed i chiarimenti in materia idraulica, segnalati dal Genio Civile il 17.2.2020.
2. Si chiedono chiarimenti in merito alle irregolarità paesaggistiche (artt.167 e 181 del Dlgs. 42/2004) ed edilizie relative ai fabbricati esistenti, segnalate dal Comune di San Marcello Piteglio il 5.2.2020 e rilevate nell’atto notarile 12.4.2019, sopra citato.
3. Si chiedono gli approfondimenti in materia di compatibilità del progetto con il vigente PAI del fiume Serchio e con il PGRA, segnalati dalla Autorità di bacino il 28.1.2020.
4. Si chiedono le integrazioni ed i chiarimenti in materia di igiene e sicurezza della popolazione e degli addetti, segnalati dalla USL Toscana centro il 6.2.2020.
5. Si chiedono le integrazioni ed i chiarimenti in materia di tutela della natura, segnalati dal competente settore regionale il 10.2.2020.
6. Fatto salvo che, come indicato dal competente settore regionale il 13 e 30.1.2020, l’autorizzazione sismica dovrà essere richiesta sulla base del progetto esecutivo; con riferimento al criterio penalizzante di cui al paragrafo 2.2, Allegato 4 al vigente Piano Regionale Rifiuti e Bonifiche (DCR 94/2014), si chiede sin d’ora quali saranno i criteri di sicurezza sismica che verranno adottati nella progettazione esecutiva delle strutture previste.
7. Si chiedono le integrazioni ed i chiarimenti in materia paesaggistica, con riferimento al vigente piano regionale di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico (PIT-PPR), segnalati dal competente settore regionale il 6.2.2020. La presenza di vincolo paesaggistico ex art.142, costituisce criterio penalizzante del piano rifiuti.
8. Si chiedono le integrazioni ed i chiarimenti in materia di emissioni odorigene, idraulica, geomorfologia, pianificazione territoriale, aspetti naturalistici, paesaggio e beni culturali, rumore, terre e roce da scavo, salute pubblica, aspetti socio economici, alternative, traffico indotto, , segnalati dal confinante Comune di Bagni di Lucca il 4.2.2020.
9. Si chiedono le integrazioni ed i chiarimenti circa gli aspetti progettuali, piano regionale rifiuti e bonifiche, atmosfera, ambiente idrico, suolo e sottosuolo, segnalati da ARPAT. A proposito delle emisioni odorigene, si raccomanda ad ARPAT di mettere a disposizione del proponente i dati disponibili sui livelli emissivi del precedente impianto, citati nel contributo agli atti, ai fini della taratura del modello diffusionale.
10. Gaia Spa, nel contributo del 17.1.2020, segnala che il sito in esame non è servito da fognatura né da acquedotto; si chiedono chiarimenti sulla modalità di approvvigionamento idrico da acquedotto citata dal proponete nella documentazione agli atti.
11. Si chiedono le integrazioni ed i chiarimenti in materia paesaggistica, segnalati dalla soprintendenza di Lucca il 5.2.2020.
12. Si chiedono le controdeduzioni del proponente all’osservazione pervenuta dal pubblico (Comitato Valle della Lima).
13. Con riferimento alle tabelle di cui alla pag.21 dello studio preliminare ambientale, si chiede di chiarire quali siano i codici CER in ingresso all’impianto, con i relativi quantitativi massimi, in termini di t/giorno e di t/anno, suddivisi per operazione di cui alla parte quarta del D.lgs.152/2006, ivi inclusi messa in riserva e deposito; per la FORSU si prevedono 27.000 o 27.500 t/anno ? Indicare le modalità con cui si è giunti al dimensionamento dell’impianto in termini di quantitativi di rifiuti in ingresso; indicare le possibili aree di provenienza dei rifiuti e, trattandosi di rifiuti urbani, i possibili soggetti conferitori.
14. Per quanto riguarda le materie in uscita dall’impianto: con riferimento al biogas, indicare se sarà commercializzato gas compresso o liquefatto o entrambi, le caratteristiche dei carri-bombolai che saranno utilizzati in termini di sicurezza della circolazione su strada. Indicare il sito della rete nazionale di distribuzione in cui sarà conferito il gas. Si chiede inoltre di prendere in esame l’alternativa progettuale consistente nel conferimento del gas alla rete tramite condotta interrata (gasdotto) e di presentarne il progetto preliminare, sentito il soggetto gestore della rete. Si chiede se la produzione annuale corrisponda alla giornaliera moltiplicato 365. Presentare il progetto dell’impianto di compressione e/o di liquefazione; con riferimento alla CO2, indicare se sarà purificata in sito, le modalità con cui sarà posta sul mercato, le modalità di liquefazione, con quali automezzi sarà trasportata, con quali dispositivi di sicurezza per la circolazione su strada. Si chiede di indicare i possibili siti industriali di conferimento ed i quantitativi giornalieri e annui di produzione. Presentare il progetto dell’impianto di liquefazione e dell’eventuale impianto di purificazione; con riferimento al compostaggio, si chiede di indicare la materia prima seconda prodotta (compost) secondo la normativa nazionale in materia di fertilizzanti, i quantitativi giornalieri e annui di produzione, le modalità con cui sarà posto sul mercato il compost, i possibili siti di destinazione; con riferimento ai rifiuti prodotti, sia solidi che liquidi, si chiede di indicare i codici CER previsti, i quantitativi giornalieri ed annui stimati per ciascuno di essi ed i possibili siti di conferimento.
15. Con riferimento al traffico indotto, per ogni flusso di materia in ingresso ed in uscita dall’impianto, indicare il numero massimo e medio di mezzi, divisi tra pesanti e leggeri, previsti al giorno ed alla settimana; elaborare i medesimi dati sul traffico indotto complessivo. Indicare, a livello grafico e descrittivo, la viabilità di collegamento alle strade extraurbane principali che può essere utilizzata per accedere all’impianto. Dato atto che dall’istruttoria è emerso che i dati di traffico allo stato attuale sulla SS 12, indicati dal proponente, non sono pertinenti in quanto riferito ad una sezione molto lontana dal sito di progetto, si chiede di riportare dati relativi al numero massimo e medio di mezzi, divisi tra pesanti e leggeri, che si verificano al giorno ed alla settimana su sezioni rappresentative della viabilità di collegamento dell’impianto alla viabilità extraurbana principale. Deve essere precisato se i dati di traffico indotto siano riferiti ai soli mezzi con carico oppure alla somma di viaggi carico + viaggi a vuoto.
16. Si chiede di presentare il Piano di prevenzione e di gestione delle AMD, secondo il regolamento regionale DPGR 46R/2008. In tale ambito prendere in esame l’alternativa di progetto consistente nel riutilizzo delle AMD, sia AMDNC che AMPP trattate, nel ciclo produttivo dell’impianto, al fine di ridurre i prelievi di risorsa vergine. Con riguarda alle acque reflue civili, presentare il progetto dell’impianto di trattamento. Chiarire se, oltre alle AMD ed ai reflui civili vi sarà lo scarico di ulteriori reflui (il permeato?); in tal caso indicare portata media e massima di scarico e composizione chimica prevista, nonché possibili effetti sulla qualità delle acque del corpo recettore.
17. Dato atto di quanto evidenziato nel suddetto contributo di Gaia Spa, chiarire le modalità di allaccio all’acquedotto ed indicare i prelievi previsti all’ora, al giorno ed all’anno. Con riferimento all’approvvigionamento idrico dal torrente Lima, presentare il progetto delle opere di derivazione ed i quantitativi massimi orari, giornalieri ed annui previsti.
18. Indicare le procedure di emergenza in caso di malfunzionamenti impiantistici, ivi incluso il black-out elettrico: conseguenze in termini di emissioni in ambiente; presidi di sicurezza previsti.
19. Il sito produttivo in esame è stato oggetto di attività di gestione dei rifiuti fino alla metà del 2016. Si chiede al proponente di effettuare la caratterizzazione dei suoli e delle acque al fine di accertare eventuali fenomeni di contaminazione ai sensi della parte quarta del D.lgs. 152/2006 e di presentare i dati relativi. Ciò anche in relazione al criterio escludente n.15 di cui al paragrafo 2.2 dell’Allegato 4 al vigente Piano rifiuti e Bonifiche. Si chiede se siano stati rimossi i rifiuti presenti in impianto, citati nell’atto notarile 12.4.1029.
20. Oltre alla necessaria rettifica terminologica e omogeneizzazione degli elaborati grafici, si chiede una relazione tecnica relativo all’assetto edilizio ed impiantistico allo stato attuale ed allo stato futuro: nel primo caso devono essere indicate le iniziative intraprese ai fini della regolarizzazione paesaggistica ed edilizia, citata in precedenza; nel secondo caso devono essere comprese le nuove opere edilizie, le modifiche ai fabbricati esistenti, gli impianti tecnologici, le fondazioni profonde, le opere di stabilizzazione delle scarpate e delle sponde, il muro in gabbioni, i presidi ambientali. Devono essere descritte le finalità che riveste il previsto muro in gabbioni. Si chiede se, relativamente allo spostamento della cabina ENEL, sia stata consultata l’azienda.
21. Con riferimento alle emissioni odorigene, si chiede di indicare in maniera univoca l’assetto impiantistico prescelto per i presidi ambientali, oltre al biofiltro: camino e/o scrubber e/o nebulizzazione. Le conclusioni dell’elaborato specialistico 04.01, che peraltro fa riferimento alle linee guida della provincia di Trento, non coincidono con quelle riportate alle pagg. 48-49 dello studio preliminare ambientale che fanno riferimento alle linee guida della Regione Lombardia: si chiede di chiarire. Si chiede di indicare le modalità per prevenire emissioni odorigene dai mezzi su strada, carichi di rifiuti organici, diretti all’impianto.
22. Per quanto riguarda gli aspetti geomorfologici, con riferimento al vigente PAI del bacino del Serchio, le opere in progetto interessano aree a pericolosità da frana P2 e P1 (media e bassa, artt. 14 e 15 delle Norme) ed a pericolosità molto elevata (area cartografata come C6, soggette all’art. 12 delle Norme). Tali pericolosità sono confermate seppure diversamente conformate, a livello cartografico, dal Progetto di piano PAI – dissesti geomorfologici, adottato il 20.12.2019. Tale perimetrazione renderebbe gli interventi previsti in contrasto con la vigente normativa di PAI. Si chiedono al proponente chiarimenti in merito, nonché il progetto preliminare delle eventuali opere necessarie alla messa in sicurezza dell’impianto; su tali aspetti sarà chiesto il parere della competente Autorità di Bacino che, a quanto risulta al settore scrivente, nel caso in esame è previsto. Tale aspetto costituisce criterio penalizzante del piano rifiuti. Si chiede un approfondimento sulla opportunità di scaricare le AMD ed i reflui trattati in corrispondenza dell’area instabile della scarpata fluviale (porzione ovest del sito).
23. Per quanto riguarda gli aspetti idraulici si chiede: indicazione cartografica di dettaglio delle opere previste ed esistenti poste nella fascia di 10 m a partire dal ciglio di sponda della Lima e del corso d’acqua tombatoTN25161, sottoattraversante la porzione est del sito; compatibilità con le norme di tutela di cui al RD 523/1904 e di cui alla LR. 41/2018. Si fa presente che tale aspetto costituisce il criterio escludente n.5 di cui al paragrafo 2.2 del piano rifiuti, All.4. calcolo della officiosità idraulica del tratto tombato del suddetto TN25161, con riferimento alla porta di riferimento indicata dalla Autorità idraulica che, a quanto risulta al settore scrivente, è la duecentennale. Eventuali interventi di adeguamento della sezione. Prendere in esame la possibilità di riportate tale tratto a cielo aperto, in applicazione della l.r. 41/2018; progetto preliminare dell’intervento. Indicare lo stato autorizzativo della copertura del corso d’acqua; progetto preliminare della scogliera a difesa della sponda destra della Lima. I relativi calcoli devono essere effettuati con riferimento alla portata di riferimento indicata dalla Autorità idraulica che, a quanto risulta al settore scrivente, è la duecentennale. Progetto preliminare della pista di cantiere e delle attività costruttive previste; modalità per tutelare la sicurezza degli addetti e prevenire di inquinamenti in caso di piena, la qualità delle acque, gli habitat e le specie animali e vegetali di interesse conservazionistico presenti in alveo e nelle pertinenze idrauliche; con riferimento alla pericolosità da alluvione del PGRA (P2), tenuto conto che l’impianto in esame è tra quelli di cuiall’allegato VIII alla parte seconda del D.lgs.152/2006 (AIA), si chiede il progetto preliminare degli interventi di messa in sicurezza e di gestione del rischio, in applicazione delle Norme di piano, nonché degli artt. 8 e 10 della LR 41/2018. Tali interventi devono garantire, in funzione del battente atteso: la incolumità delle persone, che le sostanze inquinate detenute nell’impianto non si riversino nelle acque e devono prevenire danni alle cose. Su tali aspetti sarà chiesto il parere della autorità di bacino che, a quanto risulta al settore scrivente, nel caso in esame è previsto. Tale aspetto costituisce criterio penalizzante del piano rifiuti. Per i fini di cui ai punti 22 e 23 possono essere previste alternative al lay-out impiantistico.
24. Per quanto riguarda la qualità delle acque, effettuare il monitoraggio ante operam indicato da Arpat e presentare i risultati. Per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, relativamente al tratto della Lima interessato dall’impianto, con particolare riferimento alla realizzazione della scogliera ed alla relativa strada di accesso, si chiede di condurre un indagine circa gli habitat e le specie animali e vegetali tutelati dalla l.r. 30/2015 che sono presenti; l’indicazione, per ogni habitat, della superficie trasformata o alterata, per ogni specie vegetale della superficie di popolamento trasformata o alterata, per ogni specie animale gli elementi di disturbo. Previsione di eventuali misure di mitigazione o compensazione.
25. Si chiede il bilancio delle terre delle attività di costruzione; modalità di gestione delle terre e rocce da scavo. Eventuali demolizioni previste; gestione dei rifiuti da demolizione. Modalità di tutela della falda in fase di scavo per l’alloggiamento del digestore, della vasca di carico e del gasometro, nonché delle strutture edilizie, in fase di perforazioni dei pali. Modalità di perforazione e gestione dei fanghi di perforazione.
26. Si chiede la riformulazione dell’elaborato relativo ai criteri localizzativi del piano rifiuti e bonifiche, prendendo a riferimento puntualmente i criteri escludenti, penalizzanti e preferenziali di cui al paragrafo 2.2 dell’allegato 4 al piano. Con riferimento al secondo criterio penalizzante si chiede una analisi, anche cartografica, di intervisibilità all’interno del cono panoramico presente e fotosimulazioni stato di fatto / stato di progetto da punti di vista significativi e frequentati.
27. Si chiede di descrivere la sensibilità dell’area geografica interessata, secondo i parametri di cui all’allegato V, par.2, alla parte seconda del D.lgs. 152/2006.
28. Si chiede di dare riposta agli aspetti generali indicati in premessa alla presente nota. Ai fini delle predisposizione della documentazione integrativa e di chiarimento, si raccomanda al proponente di prendere visione di tutti i contributi tecnici istruttori acquisiti e della osservazione da parte del pubblico, pubblicati sul sito web regionale all’indirizzo http://www.regione.toscana.it/via . Il proponente può presentare le proprie considerazioni, oltre che sugli aspetti sopra evidenziati ai punti da 1 a 28, anche sui restanti contenuti dei contributi agli atti. Il proponente, infine: deve indicare se la documentazione integrativa e di chiarimento conterrà elaborati riservati; in caso affermativo ne deve presentare una versione emendata dai dati riservati, che sarà pubblicata sul sito web regionale; deve presentare un aggiornamento della stima dei costi del progetto e, ove risultino incrementati in esito alle integrazioni presentate, dovrà provvedere a presentare l’attestazione del versamento integrativo degli oneri istruttori (allegato A alla DGR 1196/2019); deve provvedere alla regolarizzazione in bollo (DPR 642/1972) della istanza presentata, secondo le modalità di cui al paragrafo 14 della “Guida per il proponente”, pubblicata sul sito web regionale http://www.regione.toscana.it/via . La documentazione integrativa e di chiarimento dovrà essere depositata, ai sensi dell’art. 19 comma 6 del D.lgs 152/2006, entro il termine perentorio di 45 giorni dal ricevimento della presente presso il Settore scrivente (su supporto digitale aperto – es. .pdf; e su supporto digitale firmato – es. .p7m). Si ricorda che, ai sensi del medesimo comma 6 dell’art. 19 del D.lgs 152/2006: – su richiesta motivata del proponente è possibile concedere la sospensione di termini per la presentazione delle integrazioni e chiarimenti richiesti, per un periodo non superiore a novanta giorni; – qualora il proponente non ottemperi alla richiesta di integrazioni e chiarimenti, ai sensi del medesimo comma 6 dell’art. 19 del D.lgs 152/2006 e dell’art. 48 comma 6 della l.r. 10/2010, la domanda si intende respinta e il procedimento in oggetto sarà archiviato.Si comunica infine che, ai sensi dell’art. 19 comma 7 del D.lgs 152/2006: – considerata la natura, l’ubicazione e le modalità di esercizio e funzionamento del nuovo impianto in esame;
– visto che esigenze istruttorie hanno reso necessario acquisire documentazione integrativa e di chiarimento da parte del proponente;
– dato atto che in merito alla suddetta documentazione integrativa e di chiarimento si rende necessario svolgere una approfondita istruttoria nonchè una nuova fase di cosultazione del pubblico, ritenendosi sostanziali le integrazioni;
– rilevato che 30 giorni a far data dal ricevimento della suddetta documentazione non sono sufficienti a concludere una adeguata istruttoria e la fase di consultazione del pubblico e ad adottare un provvedimento conclusivo circostanziato e motivato, in considerazione della delicatezza degli aspetti ambientali in gioco; ciò premesso si dispone la proroga di 30gg del termine per l’adozione del provvedimento di verifica, che pertanto dovrà essere adottato entro 60 giorni a far data dal deposito della documentazione integrativa e di chiarimento da parte del proponente.
Per eventuali chiarimenti può essere contattata:
Barbara Menichetti (tel. 055 4383644).
Distinti saluti.
La Responsabile
Arch. Carla Chiodini
LG-BM/
Piazza Unità italiana, 1
50123 Firenze
Tel. 055 4384389 Fax 055 4384390
carla.chiodin i @regione.toscana.i t
regionetoscana@postacert.toscana.it
AOOGRT/PD Prot. 0082744 Data 28/02/2020 ore 12:09 Classifica P.140.010.Il documento è stato firmato da CARLA CHIODINI e la firma è stata verificata con esito positivo al momento dell’invio.
Questo documento è copia dell’originale informatico predisposto e conservato presso l’Amministrazione scrivente (d.lgs. 82/2005).