IV COMMISSIONE CONSILIARE RESOCONTO STENOTIPICO audizione 02 OTTOBRE 2019
Audizione dei rappresentanti del Circolo Legambiente di Pistoia per approfondire le problematiche ambientali che caratterizzano l’area intorno all’impianto di compostaggio sito in località Tana-Termini nel Comune di San Marcello-Piteglio.
PRESIDENTE IV COMMISSIONE – STEFANO BACCELLI
Facciamo entrare il Comitato. Buongiorno a tutti. Benvenuti. Abbiamo accolto la vostra richiesta di audizione. Gli auditi sono due soggetti. Il primo soggetto è il Comitato “La Valle della Lima”, che ci ha chiesto in origine questa audizione, a cui abbiamo aggiunto “Legambiente Pistoia” che successivamente ci ha fatto una richiesta. Inizierei con i rappresentanti del Comitato. Tenete conto che in questa Commissione ci sono Consiglieri Regionali di tutta la Toscana. Questo per dire che il sottoscritto è edotto più o meno di tutta quanta questa vicenda, ma fate finta che non sia così per gli altri Commissari, quindi, sebbene in modo sintetico, ripercorrete, in modo che possiamo, come espressione del Consiglio Regionale, come Commissione Ambiente essere tutti edotti di questa problematica. Vi anticipo che una volta terminati i vostri interventi, potreste essere oggetto di domande e di approfondimenti, quindi vi raccomanderei una certa sintesi nella fase iniziale e poi magari approfondiamo le questioni che i Commissari ritengono più interessanti o meno chiare o più opportune in una fase successiva. Vi invito a qualificarvi, prima di parlare, ai fini della verbalizzazione. Prego.
PRESIDENTE LEGAMBIENTE PISTOIA – ANTONIO SESSA
Buongiorno a tutti. Grazie per questa audizione. Sono Antonio Sessa e sono il Presidente di Lega Ambiente di Pistoia. Sarò brevissimo, perché giustamente, se volete dopo fare delle domande, delle delucidazioni, siamo a disposizione, abbiamo fornito tutta la documentazione necessaria, non so se l’avete ricevuta. Questa è una vicenda che parte nel 2006. L’attività dell’impianto è cominciata nel 2006, un impianto di compostaggio, che già a suo tempo, aveva creato perplessità e dubbi. Uno è su cosa doveva smaltire; il secondo per la viabilità che quella zona lì ha delle strade piuttosto ripide, strette e un impianto di compostaggio comporta un serio traffico di camion. Ma la perplessità più grossa era il posizionamento di questo impianto sull’argine di un fiume, la Lima e a dieci metri dalla strada. Nessuno è contrario agli impianti di compostaggio, comunque impianti di nuova generazione, però, a mio avviso, in un momento in cui si parla frequentemente di ambiente, sarebbe opportuno che la politica cominciasse a dare dei risultati concreti. Che cosa è successo? È successo che questo impianto, nell’arco della sua funzione non ha mai funzionato di fatto. È costato, credo, sui 10 milioni di euro, ha chiuso l’anno scorso, mi sembra, comunque è fallito. È fallito portandosi dietro una serie di debiti, anche piuttosto notevoli e ultimamente è stato fatto un appalto per la riconvenzione e comunque il passaggio di proprietà ad un’altra società per costruire un impianto di biogas. Questa è la vicenda che è seguita dal 2006 ad oggi. Abbiamo un po’ girato le varie istituzioni competenti sul territorio. È una zona, oltretutto, che è anche a pericolo frane, a inquinamento del corso del fiume. Vorrei concentrare soprattutto il nostro intervento sul posizionamento di questo impianto, perché poi si può fare tutto. Fanno tunnel sotto La Manica, quindi si può fare anche l’impianto di biogas a Tana – Termini. Però se si vuol bene alla montagna, oltretutto, a quanto mi dicevano, ci sono state quarantamila presenze sul corso del fiume a fare sport, quindi la montagna pistoiese è, da diverso tempo, una zona piuttosto degradata, diciamo così. Stiamo facendo di tutto per riportarla ad essere quello che era negli anni Settanta – Ottanta, altrimenti il rischio è che la montagna muoia. Come Associazione abbiamo aperto anche un centro di educazione ambientale nella zona dell’Acquerino, proprio per ripopolare e far vivere un po’ la montagna. Se si fanno operazioni di questo tipo, credo che non serva a nessuno. Ci sono due esposti, uno da parte nostra e uno da parte del Comitato, sulla vecchia gestione, proprio per capire chi ha sbagliato e dove sono andati tutti i soldi che sono stati spesi in quell’impianto, visto che dall’apertura non ha mai funzionato in maniera corretta. Avrei finito, poi se ci sono delle domande.
PRESIDENTE IV COMMISSIONE – STEFANO BACCELLI
Aggiungo solo, poi vi restituisco la parola, ma per i Commissari, tanto per chiarire la vicenda, tra l’altro non c’è stato solo il fallimento ma anche un incendio, non per cause esterne al manufatto e all’attività, ma proprio per la cattiva gestione, non solo da un punto di vista economico finanziario ma della stessa, quindi un disastro complessivo. Ma che questo impianto è previsto nella pianificazione regionale perché ci sia stato inserito successivamente, lì siamo sulla provincia di Pistoia, era prevista dalla pianificazione sui rifiuti di quel territorio. Aggiungo anche che ci troviamo in un’area industriale, motivo per cui sono relativamente aggiornato, credo che anche gli aspetti di autorizzazione paesaggistica da parte del Comune siano stati risolti con un nullaosta, proprio perché, pur essendo una piccola enclave, è una piccola area industriale in una zona intensamente soggetta sia a vincoli idrogeologici e ad una qualità paesaggistica non particolarmente coerente con questa tipologia di attività. Aggiungo anche, appunto, l’ipotesi è quella di una produzione di biometano che almeno, fino a qualche e settimana fa, di formali richieste presso gli uffici regionali non erano pervenute con questo progetto, però dalla curatela fallimentare c’è stato l’acquisto e quindi c’è un soggetto proponente che è intenzionato a realizzare questo nuovo impianto. Scusate se sono intervenuto ma è per condividere un po’ le notizie con gli altri membri della Commissione. Prego, a voi.
PRESIDENTE LEGAMBIENTE PISTOIA – ANTONIO SESSA
Volevo aggiungere una cosa. Oltre a quello che giustamente ha detto, questo impianto è stato anche interesse della Commissione parlamentare poco prima delle elezioni del 2018. Già lì si rilevavano diverse criticità sulla gestione e su dove questo impianto era posizionato. Giustamente il Presidente dice che è una zona industriale e questo lo sappiamo. Ecco perché ho centrato soprattutto il nostro interesse sulla questione ambientale e paesaggistica. Anche a suo tempo, la Sovrintendenza aveva, in un primo momento, vietato l’impianto in quell’area. Poi ci furono delle clausole di salvaguardia e l’impianto fu fatto. Però nulla vieta, a mio avviso, che se si fa un errore una volta, si debba fare anche la seconda, perché gli abitanti di quella zona, per dodici anni hanno subito gli odori e il malfunzionamento di questo impianto. Capisco e sapete benissimo che Legambiente sul biometano è favorevole e pure sugli impianti di compostaggio. Però ci dobbiamo mettere anche nei panni di queste persone, che per dodici anni, con attività commerciali e tutto il commercio della zona, ha subito quello che ha subito. Magari c’erano turisti che andavano la sera a cena in un ristorante, si vedevano il piatto pieno di mosche. È successo anche questo. Magari c’era il turista che veniva per respirare l’area pulita e dopo scriveva una lettera di commento, dicendo che l’area pulita era così per dire.
PRESIDENTE IV COMMISSIONE – STEFANO BACCELLI
Siccome supporto poco, diciamo di essere qui vocato, in buona o in cattiva fede. Non ho detto che è un’area industriale perché io sia favorevole a questo impianto, ho detto un’area industriale perché è un fatto e anche una complicazione il fatto che sia un’area industriale. Siccome i colleghi Commissari sono edotti per il ruolo che svolgono, per precedenti ruoli di amministratori, quindi questo è un fatto che complica, perché o si deperimetra l’area industriale, oppure anche interventi di vincolo paesaggistico, di Sovrintendenza, di valutazione paesaggistica, l’ho detto solo per parlare della realtà. Altrimenti ci risolviamo questa audizione nel dirci, magari, a prevalenza contrari a questo progetto e poi si producono pochi fatti concreti. Volevo solo essere un pochino più preciso, tant’è che ho aggiunto che è persino bruciato l’impianto precedente e figuriamoci se non ho a cuore vocazioni alternative quali quelle turistico recettive, che tra l’altro, seppure relativamente recenti, nella Valle della Lima, stanno dando buonissima prova di sé e uno degli elementi più seccanti, quando vengono presentati questi progetti, ma ne abbiamo parlato già in precedenza, è, per esempio quello, credo, che qui venga proposto un dato occupazionale di otto dipendenti, ma, rispetto a quello che togli, in termini di potenzialità, parlare di buona o ulteriore occupazione. È un dato che ha un significato forse in termini assoluti ma non in termini relativi, perché è sviluppare meglio un’altra vocazione, probabilmente anche da un punto di vista occupazionale. Però, scusatemi, non voglio dilungarmi, sentiamo voi tutti.
COMITATO VALLE DEL LIMA – CLAUDIO GAGGINI
Buongiorno, grazie, Presidente. Mi chiamo Claudio Gaggini, sono residente nella frazione di Popiglio, nuovo comune, recentemente fuso, di San Marcello Piteglio. Per rendervi l’idea, a circa tre chilometri di strada statale 12 dall’impianto, lievemente più a monte, l’impianto è circa 300 metri sul livello del mare, Popiglio è a 550 metri. Faccio parte dei 25 abitanti dell’area di Popiglio, Lucchio, Limano, Vico, Giardinetto, Ponte Maggio e la frazione di Bagni di Lucca, più alta, tra virgolette, verso l’Abetone, verso l’alta valle della Lima. Il Comitato è stato costituito a gennaio del 2019, per volontà di venticinque persone che si sono messe in piazza, si sono messe in vetrina per la costituzione. Ha avuto riconoscimento giuridico nello stesso mese e immediatamente sono iniziate le attività, che sono semplicemente la salvaguardia del territorio della Valle del torrente Lima, nel rispetto dell’ambiente, del territorio, del verde, di quello che oggi viene definita l’economia verde, il nostro verde delle montagne della Toscana. Ma anche la salvaguardia dei posti di accoglienza di turismo, di cultura della stessa valle. Credo che abbiate ricevuto il dossier. Quello che noi chiamiamo, ma più che noi lo chiamano i turisti che a flotte vengono a visitarlo, in occasione dell’accoglienza che la famiglia Corsi sta, da qualche anno, facendo sul torrente, parlo di Lucchio. Se è possibile far vedete questa foto, non se è stata inserita all’interno del documento. C’è una foto molto bella, molto scenografica della frazione del paese di Lucchio, Comune di Bagni di Lucca. Quello che dovrebbe essere ex novo rimesso nella nostra valle, perché dico “ex novo”? Perché c’è già stato, quanto ha deturpato forse non nel paesaggio, nell’ambiente più ampiamento detto, ma per lo meno ha reso disagio alla popolazione che vi abita, ma ancora più ai possibili potenziali visitatori, clienti di agriturismo, clienti di attività economiche sul nostro territorio. Questo, poi qualcuno la vedrà meglio forse in foto, ve la lasciamo, la chiamiamo “I sassi di Lucchio”, perché effettivamente sembra una piccola Matera nella scenografia del paesaggio. Per quanto riguarda le attività economiche, insistono sul territorio varie attività di ristorazione e di accoglienza. La maggior parte di persone che hanno scelto la nostra zona, per la qualità della vita, la qualità dell’aria, la qualità del bosco, la qualità delle escursioni e non solo, si stanno ampliando. Antonio Sessa menzionava le attività di questa famiglia, che insistono proprio dove termina il Comune di San Marcello Piteglio, ovvero cento metri a valle del possibile nuovo impianto per il trattamento del FORSU, ha avuto, quest’anno, oltre 40 mila presenze in queste attività di ricreazione ludica e di sport sul torrente. Quarantamila! Pensate agli afflussi che ci sono durante l’estate nella montagna alta, l’Abetone. Credo che si battono queste ricettività nella valle bassa del Lima rispetto alla valle alta della Lima e del Sestaione, ovvero Abetone Cutigliano. Quarantamila persone tra Tana – Termini e Bagni di Lucca! Chi conosce la strada 12 si deve rendere conto di cosa stiamo parlando. Un nulla rispetto a una città come Pistoia per il turismo e non parliamo di Firenze, parliamo di Pistoia, parliamo di Lucca, ma 40 mila persone chi le ha mai viste nella nostra zona? Bene. La Pistoia Compost ci dice, con l’altro peso, con l’altra faccia della medaglia: “Ma noi assumiamo otto persone”. È vero, ma già esistevano otto dipendenti, nove con gli impiegati nella vecchia, passata gestione. Cosa ne è stato di loro? Che beneficio ha avuto la Valle della Lima, degli otto dipendenti della Sistemi Biologici? La so la risposta, rispondetevi da soli poi, specialmente chi è stato sull’impianto o chi ha letto la relazione della Commissione regionale d’inchiesta sulle discariche del trattamento dei rifiuti. Qui c’è, Presidente allora, il Vice Presidente oggi di questa Commissione, c’è Elisa Montemagni che è stata sull’impianto i primi di febbraio. È sempre presente il consigliere Marchetti che vi potrà, se non vi ha già risposto a vostre eventuali domande, vi risponderà di quello che ha visto e di quello che ha sentito. Voglio chiudere la parte relativa al Comitato, dicendovi serenamente che oltre trecento persone – ne ho qui l’elenco – da gennaio, quando si è costituito il Comitato, a ieri hanno aderito al Comitato stesso. Trecento persone su una popolazione residente nelle frazioni di Popiglio, Tana – Termini, Lucchio, Vico Pancellorum, Limano, il Giardinetto e la parte alta di Bagni di Lucca che non arriva a 1.300 persone. Trecento persone hanno aderito a questo Comitato. Due ultime informazioni, per quanto riguarda la vostra conoscenza del sito e la vostra conoscenza dell’eventuale impianto che dovremmo sopportare. Bene. Comitato, lo ha detto Legambiente, anche io sono socio di Legambiente, non solo faccio parte del Comitato, sono anche socio di Legambiente. Noi siamo per l’economia circolare, siamo per la raccolta differenziata, il riciclo e il riuso di tutto quanto è possibile riutilizzare e riciclare. Poi ci sono dei limiti. Questo non l’ho allegato, ve lo lascio, in modo tale che dopo, con calma, ve lo leggete. È un rapporto dell’ISDE al quale ha partecipato, nel 2015 alla stesura, la professoressa esimia, anche oncologa, Patrizia Gentilini. Il nome forse vi dice qualcosa. La nostra contrarietà a questi impianti esiste solo ed esclusivamente per il luogo ma anche per la possibilità che se è fuori controllo, in mano a persone sbagliate, le temperature dell’anaerobico nel trattamento del FORSU possono causare – sentite, sentite – botulino. Anticipo a questa Commissione, che noi stiamo già facendo raccolta di tutta la documentazione che negli anni, specialmente dal 2015 incluso, fino al 2017, in occasione dei due incendi menzionati dal Presidente Baccelli, hanno riportato, a persone del luogo e non solo: malesseri, crisi esistenziali, crisi economiche e crisi di abitabilità nei luoghi dove da generazioni le loro famiglie hanno abitato. Allora, la raccolta di tutte queste segnalazioni alle Autorità, alla ASL, alla ARPAT, al pronto soccorso dell’ospedale di San Marcello, servono per avere una database, per far sì che domani, nel caso in cui l’impianto, malauguratamente, dovesse ripartire ed essere riattivato, siamo pronti per fare un’azione risarcitoria del passato, del presente e del futuro. Risarcitoria per danni epidemiologici, per danni economici, per danni esistenziali. Lo anticipiamo, sarò messo a verbale e ce ne faremo carico. Questo deve essere, chiunque sia che gestirà nel futuro quell’impianto. Grazie.
VICEPRESIDENTE IV COMMISSIONE – GIACOMO GIANNARELLI
Grazie a voi. Ci sono altri interventi? Prego, andiamo verso la chiusura.
PRESIDENTE LEGAMBIENTE PISTOIA – ANTONIO SESSA
Volevo ricordare, forse non lo abbiamo detto, ma in quell’impianto di compostaggio, che attualmente è fallito, ci sono state cinquemila tonnellate di rifiuti fermi per due anni. Quindi immaginate quello che hanno dovuto sopportare i cittadini, i commercianti, gli abitanti di quella zona. Questo fa sì che tutte le ipotesi future vengono prese tutte con le molle, perché c’è stato un errore gravissimo di posizionare l’impianto di compostaggio in quella zona e nessuno vorrebbe si ripetesse la stessa situazione.
VICEPRESIDENTE IV COMMISSIONE – GIACOMO GIANNARELLI
Intanto vi ringrazio per essere presenti e per i contributi che avete messo agli atti della Commissione d’Inchiesta. Devo, per cortesia ed onestà intellettuale, ringraziare il Presidente della Commissione perché con straordinaria celerità, a fronte delle nostre richieste di audizione sia del Comitato che di Lega Ambiente, in tempi record siete stati auditi. Ringrazio i membri della Commissione d’Inchiesta regionale, perché si sono sempre resi disponibili soprattutto nei sopralluoghi. Siamo venuti tutti a vedere di persona l’impianto e poi, devo dire, il Consigliere Marchetti, perché senza di lui, onestamente, non sarei mai venuto a conoscenza di questo problema, anche perché nel Piano regionale dei rifiuti è assente la previsione di questo tipo di impianto. Questo elemento, insieme a una puntuale verifica dei criteri localizzativi, del rispetto dei criteri localizzativi dell’impianto, visto che comunque dovrebbe essere valutato come un impianto nuovo. Parimenti si chiude l’attività, è vero quello che si diceva, però è una riflessione che faccio con i colleghi, per vedere se è possibile, insieme all’Assessorato che dovrebbe dire qualcosa in merito a questa vicenda, si possono verificare anche e soprattutto i criteri localizzativi, perché poi mi sembra questo che sia il punto emerso nella relazione conclusiva della Commissione d’Inchiesta. Personalmente vi ringrazio e spero di continuare questa collaborazione proficua sicuramente.
CONSIGLIERA IV COMMISSIONE – ELISA MONTEMAGNI
Grazie al Presidente, perché come diceva giustamente Giacomo, rispetto anche a tante altre è stata un’audizione molto veloce, quindi evidentemente è un tema che interessa in maniera molto trasversale. Ringrazio voi per essere qua, queste cose ovviamente le avevamo già toccate con mano sul territorio, durante la Commissione d’Inchiesta ed è vero che quella zona è una zona industriale e bisogna andare a toccare più aspetti non solo regionali, questo è evidente. Notoriamente non è che sono contraria agli impianti, direi una bugia, purché gli impianti vengano fatti in luoghi consoni ad accoglierli. La cosa che più mi ha lasciato perplessa di quella vista lì è il fatto che si trova proprio sulla Lima. È sull’argine del fiume. Quindi, siccome si parla di un bacino idrografico anche abbastanza importante per la nostra provincia, la Lima, e per quella zona lì, per tutta la parte alta, non mi sembra la location migliore, fatto salvo che, giustamente, i cittadini sono rimasti scottati e impauriti da quanto è successo ed è legittimo, perché è innegabile, incendi, cattivi odori, tutte queste cose qui. Poi ci dicono: “Riapriamo”. Ci mancherebbe che i cittadini non si preoccupino di una imminente riapertura. Però, oltre a quello, secondo me, c’è proprio il punto di vista, su cui mi concentrerei di più, che è quello della localizzazione di quell’impianto. Se andiamo a vedere, al di là della Lima, in realtà, è in una conca, quindi tutti gli odori che escono da lì, rimangono e ristagnano in quella che di fatto è una conca, perché lì hai Lucchio, nella parte di qua sei coperto perché sei sotto strada e poi c’è la Lima. È vero che dal punto di vista ambientale è una zona, secondo me, infelice. Non sono contraria agli impianti di per sé, ciascuno di noi produce rifiuti, ciascuno di noi, poi, da qualche parte li va a smaltire. Bisogna portare avanti questa collaborazione per cercare di capire se ci possono essere alternative e nel caso cercare le alternative sui vari territori. C’è una cosa che e non è stata detta, che l’impianto è in provincia di Pistoia ma in realtà i disagi sono arrivati maggiormente sulla provincia di Lucca, quindi ci coinvolgono anche due province, oltre ai comuni e oltre alla regione. È una situazione un po’ complessa e districata, ma che sono sicura, se c’è la volontà politica di collaborare tra tutti gli enti e tra tutte le parti politiche, che sia Movimento 5 Stelle, Lega, PD, tutte le altre che siedono qua, una soluzione si può e si deve trovare. Grazie ancora per essere venuti a riportare nuovamente questo problema, che noi avevamo già affrontato ma che era giusto ribadire in aula del Consiglio, anche per lasciarla agli atti e perché anche gli altri colleghi capissero una situazione che non sono venuti a toccare con mano, perché non erano presenti all’interno della Commissione d’Inchiesta sui rifiuti.
PRESIDENTE IV COMMISSIONE – STEFANO BACCELLI
Se non ci sono altri interventi, ringraziando per i contributi che sono arrivati, volevo sottolineare anche io questo ulteriore aspetto che, per chi ha qualche competenza amministrativa, non sfuggirà alla problematica. Siamo appunto in comune, quindi con le competenze, l’Amministrazione Comunale di San Marcello Piteglio, però siamo in una situazione al confine, in una situazione borderline, per cui i potenziali effetti negativi vanno a ricadere prevalentemente sulla comunità confinante. Questo è un problema aggiuntivo. Per uscire con una proposta, se i membri della Commissione sono d’accordo, potremmo valutare se fare insieme, su mia iniziativa, come Presidente, o una mozione a un’interrogazione, per chiedere uno stato dell’arte complessivo all’Assessorato e un’attenzione particolare. Vediamo quale forma o l’una o l’altra. Credo che una nota scritta sia utile, perché nella mia interlocuzione informale con gli uffici regionali, ho visto che non essendo ancora venuto il progetto, magari facciamo l’una e l’altra, vediamo anche sui tempi. Essendo locale si può avere una nota di attuazione più celermente e poi vedere di chiarirci sulla nota dell’attuazione, verifichiamo. Se potete darmi questo mandato a condividere, dico ai membri della Commissione, un’iniziativa comune, evitiamo di fare un florilegio di mozioni e chiediamo lo stato dell’arte, ripercorrendo un po’ la storia che non è fallimentare, è solo un senso tecnico, ma è stata fallimentare anche in senso gestionale. Di più, credo che questa mattina non possiamo fare, ma vi rinnoviamo i nostri ringraziamenti per il vostro contributo. Prego.
COMITATO VALLE DEL LIMA – CLAUDIO GAGGINI
Mi scusi, Presidente, se sono volutamente insistente. Vi ho consegnato, come anticipato nel mio intervento, il rapporto della ISDE. È solo mia, nostra volontà del Comitato, volerlo rimarcare, il luogo infelice con la impossibilità che emissioni di qualsiasi natura che siano vapori, che siano emissioni di fumi, che siano emissioni gassose, ristagna nella valle fino ad arrivare ad un’altezza massima in atmosfera di settecento – ottocento metri sul livello del mare. Le emissioni da produzione di biogas, salgono ben oltre quella soglia. Leggetevi il rapporto dell’ISDE, parla certamente di danni potenziali alla salute nei trattamenti anaerobici del FORSU, che sono limitabili, considerando una locazione di questi impianti in aree aperte, in aree che possono sopportare qualsivoglia di emissione. Quella zona, lo ribadiamo per l’ennesima volta, è una zona infelice per qualsiasi emissione in atmosfera, compresi gli odori che tanto hanno danneggiato negli anni. Scusatemi, grazie ancora.
PRESIDENTE IV COMMISSIONE – STEFANO BACCELLI
Di nuovo grazie a tutti e buona giornata.