Documento estratto dalla relazione conclusiva della “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate ” della XVII Legislatura (licenziata dalla Commissione il 28/02/2018, doc. n. 53, pubblicata in data 01/03/2018). Tale Relazione conclusiva è stata preceduta da un lungo lavoro di Commissione e da numerose altre relazioni di dettaglio nn. 35-40-41-42-49 (questa ultima è riferita alla Relazione Territoriale sulla Regione Toscana)-50-51 e 52.
La Relazione conclusiva evidenzia problematiche e reati gravissimi in quasi tutte le regioni italiane.
La Relazione conclusiva, come le altre Relazioni sopra citate, è stata integralmente pubblicata dagli Uffici della Camera dei Deputati ed è disponibile sul web per chiunque ne voglia prendere visione (sopra sono riportate per comodità di ricerca le varie numerazioni di riferimento per la ricerca) alla pagina http://www.camera.it/leg17/494?categoria=023&idLegislatura=17
Le criticità maggiori, relative ad impianti presenti nel nostro territorio, emergono sia dalla Relazione Territoriale sulla Regione Toscana che dalla Relazione conclusiva per le seguenti situazioni, di seguito estrapolate in corsivo fedelmente:”
- nella provincia di Pistoia sono censiti un termovalorizzatore, 25 impianti di trattamento rifiuti, 2 discariche, 34 depuratori e una cava.
- omissis
- Piteglio, comune di San Marcello (PT), l’impianto di compostaggio gestito dalla Sistemi Biologici Srl, società a capitale misto pubblico e privato, dichiarata fallita nel 2017, è in condizioni preoccupanti. L’impianto produceva compost “fuori specifica” che poi finiva in discarica. Attualmente ci sono abbandonate nel sito circa 4.750 tonnellate di materiale, del tipo rifiuti non pericolosi costituiti da compost da riprocessare che, nel mese di giugno 2017, sono andati in autocombustione. L’impianto, ubicato in posizione infelice, crea un’insopportabile situazione di miasmi con conseguente grave disagio per la popolazione.
- omissis
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In particolare emerge un ritratto a tinte fosche della Toscana sia nella Relazione Territoriale sulla Regione Toscana (doc. n. 49) sia nella Relazione conclusiva- doc. 53- (da pagg. 207 e seg.), come dai dati estrapolati in corsivo fedelmente di seguito: “
- la Toscana è al sesto posto nella classifica nazionale per numero di reati ambientali accertati e viene dopo Campania, Sicilia, Puglia, Calabria e Lazio. Nel panorama nazionale dei reati ambientali la regione Toscana, con il Lazio, viene immediatamente dopo le quattro regioni di origine delle mafie storiche.